Whistleblowing
- Servizi legali integrati per l'impresa
- 13 set 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 19 dic 2023
La traduzione letteraria di whistleblowing è “denuncia di irregolarità”, mentre con il termine whistleblower, secondo le previsioni contenute nella normativa oggi vigente (art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001, novellato dalla Legge n. 179/2017), si individua il dipendente pubblico che segnala illeciti di interesse generale di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro.
Fin dall’esordio dell’istituto nel nostro ordinamento, è l’ANAC – Autorità Nazionale a Anticorruzione - a gestire le segnalazioni di illeciti e le comunicazioni di misure ritorsive.
Se l’Autorità ritiene fondate tali segnalazioni procede riguardo alle materie di propria competenza; trasmette invece all’ispettorato della funzione pubblica, all’Autorità giudiziaria ordinaria e/o a quella contabile quelle che esulano dal proprio recinto di competenza.
L’ANAC è altresì deputata a tutelare il dipendente pubblico che, a seguito della segnalazione e a causa di quest’ultima, abbia subito misure ritorsive, sanzionando l’autore della stesse.
Sanzioni che pure infligge alle amministrazioni prive di un sistema di inoltro e gestione delle segnalazioni di whistleblowing.
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