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La domanda PCT

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    Servizi legali integrati per l'impresa
  • 26 mar 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

(Avv. Giovanni Leone)


Il PCT (Patent Cooperation Treaty) o "Trattato di Cooperazione in materia di Brevetti" è un trattato multilaterale gestito dal WIPO (World Intellectual Property Organisation) al quale oggi aderiscono 157 Stati contraenti.

La domanda PCT integra a tutti gli effetti una “prenotazione” (nei suddetti 157 Stati aderenti) per l'eventuale futuro deposito di un brevetto.

La relativa procedura si articola in due fasi: una prima fase "internazionale” e una successiva “fase nazionale”.

1) La fase INTERNAZIONALE è unica per tutti i paesi designati e prevede un unico esame internazionale.

L’EPO – Ufficio Europeo brevetti - emette entro 18 mesi l'International Search Report (ISR), che fornisce un’opinione preliminare sulla brevettabilità.

A questo punto, il depositante può decidere di:

  • i) ritirare la domanda prima che questa venga pubblicata (18 mesi);

  • ii) modificare le rivendicazioni (emendamenti) e proseguire con la procedura;

  • iii) ha la facoltà di richiedere un “esame internazionale di brevettabilità” dell’oggetto delle rivendicazioni (entro 22 mesi dal deposito).

2) La fase NAZIONALE vede l'esame l'esame del merito e quindi il deposito e la concessione del brevetto presso ciascun Ufficio nazionale brevetti. L’accesso alla fase nazionale è di norma differito sino al 30° mese dalla data di primo deposito.

Quali i vantaggi della domanda PCT ?

Innanzi tutto, permette al depositante di dilatare i tempi (circa 30 mesi) consentendogli di scegliere in quale/i Stato/i depositare il Brevetto, oppure di rinunciarvi.

Inoltre, non ha costi eccessivi.

© Riproduzione Riservata

 
 
 

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